“Raccontare l’inclusione: i confini tra cronaca e deontologia” è stato il tema dell’interessante corso, valido per la formazione continua dei giornalisti, che a fine marzo ha preso forma nei locali della parrocchia di San Lorenzo martire a Pianura.
Durante l’incontro – organizzato dall’oratorio salesiano san Domenico Savio aps, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Campania, l’Ucsi – Unione cattolica stampa italiana e l’associazione stampa campana – sono emerse due belle esperienze: quella dell’oratorio san Domenico Savio con il laboratorio dei bambini speciali; e quella dello Sfizzicariello, gastronomia sociale gestita dalla cooperativa Arte Musica e Caffè, che coinvolge, direttamente, persone con disagio psichico. Due esperienze di vita, che rappresentano i segni tangibili della speranza.
Dopo i saluti iniziali di Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, sono intervenuti Monsignor Carlo Villano, vescovo di Pozzuoli; don Enzo Cimarelli, direttore della pastorale giovanile di Pozzuoli; Francesca Attanasio, responsabile dell’ufficio oratori della diocesi di Pozzuoli; Carlo Falcone de “Lo Sfizzicariello” e Carlo Lettieri, direttore di “Segni dei tempi”, moderati da Guido Pocobelli Ragosta, presidente Ucsi Campania.
L’appuntamento ha posto l’accento, soprattutto, sull’importanza di costruire una società più inclusiva, dove ogni bambino possa sentirsi valorizzato e avere le stesse opportunità di crescita. Tutti i presenti hanno condiviso riflessioni, esperienze e buone pratiche per garantire un’educazione che rispetti le diversità e promuova l’uguaglianza. È emerso, inoltre, chiaramente che l’integrazione non è solo una necessità, ma una ricchezza per la comunità.
Durante l’incontro è stata anche lanciata la proposta di avviare, dopo Pasqua, una campagna di fundraising ovvero una raccolta fondi, al fine di inserire lavorativamente persone qualificate ad accompagnare i bambini con disabilità, che partecipano ai nostri laboratori, al grest estivo organizzato dall’oratorio san Domenico Savio. L’idea è quella di far vivere anche a loro, pienamente, l’esperienza di “Estate ragazzi 2025”.
ale.fio