di Tommy Totaro

Ha dell’incredibile la scoperta fatta, non molto tempo fa, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Soccavo. In particolare, in una delle cappelle: quella dedicata a san Domenico. È qui che, durante una ricognizione programmata nelle chiese della diocesi di Pozzuoli dall’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, guidato da don Roberto Della Rocca, il professore di Storia dell’Arte Moderna dell’Università di Napoli l’Orientale, Giuseppe Porzio ha individuato una tela, sconosciuta fino ad allora agli studi. L’opera ritrae la Vergine col Bambino incoronata da due angeli, connotata da un’umanissima e commovente dimensione affettiva e riprende l’iconografia, molto amata e diffusa in Sud Italia, della Madonna di Costantinopoli.

Il dipinto, secondo l’esperto, sarebbe opera di Massimo Stanzione, uno dei più grandi artisti della Scuola napoletana del Seicento, che al suo tempo, fu coinvolto con Artemisia Gentileschi e Giovanni Lanfranco anche nella decorazione pittorica della cattedrale di san Procolo, nel cuore del rione Terra, a Pozzuoli.

La pala, attribuita al “Guido Reni napoletano”, al momento della scoperta versava in un pessimo stato di conservazione, ma è stata subito messa in sicurezza, in attesa di un restauro urgente.

“Durante i sopralluoghi che l’Ufficio Diocesano svolge nelle chiese della diocesi, è stato meraviglioso fermarsi con il parroco don Francesco Scherillo di fronte a questa effige tenerissima della Vergine e ammirarne la delicatissima bellezza, che colpisce immediatamente chi la guarda, nonostante il pessimo stato di conservazione dell’opera – ha spiegato don Roberto Della Rocca -. È infatti stato necessario ricorrere a repentine misure di messa in sicurezza dell’opera in attesa di un improcrastinabile restauro. Quando lo storico dell’arte, il professor Giuseppe Porzio, ci ha comunicato che il dipinto è di Massimo Stanzione, l’emozione è stata incontenibile”.

A conclusione dei lavori, grazie alla Fondazione Centro Educativo Regina Pacis, cui è stata affidata la gestione del Museo Diocesano con il progetto culturale e di inclusione sociale “Puteoli Sacra”, la tela si potrà ammirare assieme ad alcune opere di Artemisia Gentileschi.

 

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