di Francesca Attanasio

 

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Ad un anno dalla beatificazione, finalmente, Soccavo accoglie le reliquie della sua prima beata, Maria Luigia Velotti. Per l’occasione, nella parrocchia santi apostoli Pietro e Paolo, è stato realizzato un piccolo altare, dove sono state riposte le reliquie donate, sabato 25 settembre, da suor Rosalia, Madre generale dell’istituto suore francescane adoratrici della santa croce, congregazione fondata dalla Velotti.
“Oggi – ha dichiarato don Enzo Cimarelli, parroco della chiesa santi Apostoli Pietro e Paolo – più che di un benvenuto alla madre generale e alle suore francescane, parlerei di un bel ritorno a casa! È qui che è nato un po’ tutto, attraverso quel fonte battesimale, dove la grazia di Dio, nel giorno del battesimo della madre Velotti, ha iniziato a lavorare. Per noi è motivo di grande gioia, dopo un anno dalla beatificazione, accogliere la reliquia”.
La beata Maria Velotti è infatti, nata a Soccavo, il 16 novembre 1826, ha ricevuto il battesimo nella parrocchia di san Pietro e Paolo e poi all’età di quattro anni, orfana di entrambi i genitori, è stata accolta dalla zia materna a Sirico di Nola.
“Il 26 settembre 2020, Papa Francesco ha definito Beata Maria Luigia del sacramento, fissandone la memoria liturgica il 2 settembre. Soccavo – spiega la Madre generale, suor Rosalia – le ha dato i natali e deve essere orgogliosa per il dono ricevuto. Maria Luigia si è sempre dedicata alla pratica dell’umiltà e della povertà, scegliendo una vita nascosta agli occhi del mondo, che le ha consentito di dedicarsi alla contemplazione della croce con una modalità, che la preghiera definisce amorosa, con la pratica del cuore. “Vita nascosta in Dio” è stata un’espressione ricorrente sulle labbra della beata, come riferiscono le testimonianze – ricorda la Madre generale – ed ogni qualvolta Maria Luigia si trovava a fornire un consiglio spirituale alle consorelle amava dire: vita nascosta in Dio, a significare che nessun bene può essere superiore all’intimità tra l’anima e il suo Signore”.

Suor Rosalia ha ricordato inoltre come l’autentico cammino di santità della beata sia stato confermato dall’esercizio eroico della vita cristiana, a cominciare da carità e umiltà. “Due virtù – continua la madre generale -, che l’hanno spinta ad avere un’attenzione particolare nei confronti di poveri e abbandonati del suo tempo, verso le bambine indigenti prive di famiglia ed istruzione, verso gli ammalati e di chiunque avesse bisogno di soccorso spirituale e materiale. Esercitando in pienezza il dono della carità mediante quello della propria vita e con l’avvio della sua umile famiglia religiosa, ha saputo inserirsi – conclude suor Rosalia – nella straordinaria storia della chiesa di Napoli, nel XIX secolo, per poi raggiungere nel tempo tutta l’Italia e terre lontane come Brasile, Filippine, Indonesia ed Africa, portando ovunque l’operato e il carisma della nostra madre Luigia”.
Alla celebrazione ha preso parte anche don Umberto Ciotola, reverendo parroco: “Oggi è festa per tutti noi perché una persona di questa parrocchia è stata portata agli onori degli altari: un esempio a cui ispirarci. Speriamo – dichiara don Umberto – di servirci della sua intercessione, e che la beata madre Luigia Velotti, che ha ricevuto il battesimo in questa chiesa, possa riversare su tutta la comunità le ricchezze delle grazie del Signore e donarci la forza per testimoniarlo, non solo a parole, ma soprattutto con le opere”.

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