di Francesca Attanasio
L’oratorio San Domenico Savio “vola” all’estero. Come ogni anno, l’ispettoria meridionale organizza, per i ragazzi tra i 20 e 30 anni, progetti missionari estivi, sia in Italia che fuori confine. Si tratta di esperienze forti, di fede vissuta in gruppo: un modo pratico per aprirsi alla missionarietà tipica della spiritualità giovanile salesiana. Una grande opportunità di confronto con altre culture dedicata a chi desidera mettersi in gioco in prima persona, al servizio dei più poveri.
Per l’occasione, da Soccavo partiranno a luglio Michaela Iannarone, in direzione Egitto con fermata presso l’oratorio del Cairo-Zeitun e Chiara Ferrante diretta all’oratorio di Scaturi, in Albania.
Tante, le cose in comune delle due oratoriane: la voglia di fare, l’amore per i ragazzi, ma soprattutto una grande gioia, accompagnata dalla paura del nuovo. Entrambe si dicono emozionate e contente di questa nuova esperienza che, di sicuro, cambierà il loro modo di fare e di vedere il futuro.
“Non voglio crearmi aspettative – afferma Chiara – però, sono certa che non mancheranno nuove conoscenze e che questa esperienza mi cambierà, soprattutto, nel modo di approcciarmi alle persone. Penso che, grazie a questa iniziativa, riuscirò a riscoprire me stessa”.
Michaela, invece, si dice un po’ spaventata, in senso positivo: “È bello incontrare nuove realtà, confrontarsi con culture diverse. L’anno scorso – spiega – ho partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù e conserverò per sempre una frase che mi è stata consegnata per l’occasione ovvero: “Partecipare a queste esperienze significa vedere come gli altri vivono la fede”. Ho già avuto modo di conoscere il parroco egiziano – continua -. È una persona simpatica ed accogliente. Le realtà ospitate dall’oratorio egiziano sono due: una locale e una sudanese, che si alternano ogni due giorni. Di mattina, i protagonisti sono i bambini, di pomeriggio, i ragazzi. Partirò con altre quattro ragazze dell’ispettoria meridionale sud Italia – conclude -. Credo nel gioco di squadra tra noi, ma anche che riusciremo a creare un bel clima collaborativo con gli animatori locali”.
Sia Chiara che Michaela porteranno all’estero l’esperienza oratoriana acquisita a Soccavo, ma anche quella del servizio civile svolta sempre in oratorio. Chiara è convinta che si tratti di un’esperienza arricchente non solo sul piano umano e personale, ma anche dal punto di vista professionale, visto che le piacerebbe diventare educatrice.
L’esperienza missionaria si ispira al carisma e al Sistema Preventivo di don Bosco, metodo educativo incentrato sulla formazione integrale del giovane attraverso l’educazione, l’istruzione e la formazione professionale e si basa su tre concetti chiave: ragione, religione ed amorevolezza.
Lo spirito missionario si è concretizzato l’11 novembre 1875, quando don Bosco, dalla Basilica di Maria Ausiliatrice, ha benedetto la partenza missionaria dei primi “Figli” diretti in Patagonia. Da quel giorno, ogni anno, nuovi partenti lasciano la Casa Madre per raggiungere i luoghi più poveri del mondo.