Nello spazio aperto a tutti: corsi di cucina, rosticceria e pasticceria tenuti da master chef

di Francesca Attanasio

 

In occasione della festa di don Bosco, dall’Oratorio di Soccavo, si sono palesati diversi segni di speranza. Il primo, è la realizzazione di un’incredibile mensa sociale.

La mattina del 31 gennaio, infatti, è stata inaugurata la mensa delle relazioni, così come ama definirla don Enzo Cimarelli, parroco della chiesa Santi Apostoli Pietro e Paolo. “Non si tratta di una semplice mensa – spiega don Enzo –, perché adempirà a varie necessità. Una mensa per i poveri, per gli anziani, per i giovani, per l’oratorio. Una mensa dove mamma e papà potranno partecipare a corsi di cucina e rosticceria. Insomma, una mensa aperta a tutti!”.

L’idea difatti è quella di utilizzarla anche per l’avvio di corsi di formazione per giovani del nostro quartiere con l’aiuto di master chef, che insegneranno loro l’arte della cucina.
La mensa è stata realizzata grazie ai fondi dell’8xmille della Caritas della diocesi di Pozzuoli. Ma non solo. Una parte dei costi è stata sostenuta personalmente dal vescovo della diocesi di Pozzuoli Monsignor don Gennaro Pascarella e un’altra parte dal popolo di Soccavo ovvero i nostri benefattori.
La nuova mensa è dotata di tutto: oltre alla cucina industriale, vanta un forno multifunzione e una serie di elettrodomestici, come lavastoviglie e congelatori industriali.

 

Non c’è stato però solo un restyling della cucina, ma anche dei locali: gli ambienti si sono rinnovati, impianti, porte e finestre a norma, nuova pavimentazione e pitturazione degli spazi.
All’inaugurazione hanno preso parte: il vescovo della diocesi di Pozzuoli Monsignor don Gennaro Pascarella, il diacono Alberto Iannone, direttore della Caritas diocesana di Pozzuoli e Corrado Silvestro, presidente del gruppo Todis di Soccavo.

“Abbiamo in mente di avviare un progetto – spiega don Enzo – con il supporto di master chef e l’aiuto di Corrado del gruppo Todis”.
Corrado Silvestro, presidente dei gruppi Todis di Soccavo, Marano, San Felice a Cancello e del corso Garibaldi, al momento della benedizione, commosso, emozionato, ma soprattutto soddisfatto ha dichiarato: “Dobbiamo ringraziarvi, siete stati voi ad aver coronato un nostro sogno. Noi abbiamo iniziato a fare impresa a Soccavo, abbiamo un pezzo di cuore qui, è la nostra casa madre, che ci ha permesso di aprire quattro filiali ed oggi siamo fieri di dare il nostro contributo. Ci state rendendo uomini migliori. Vogliamo fare qualcosa che duri nel tempo”.
Il motto del Todis è chiaro: “Non serve dare acqua, ma costruire pozzi. Intendiamo portare avanti un progetto sano – continua Silvestro -, che si basi su una stretta collaborazione. L’idea è di portare avanti dei corsi con sezioni dedicate alla rosticceria, alla cucina e alla pasticceria guidati da maestri chef, da Marco Natoli e la sua brigata. Il nostro progetto è ancora più ampio, non ci limiteremo a semplici corsi di cucina, ma avremo anche sezioni dedicate alla normativa e all’igiene. Il tutto, prevedendo ovviamente una sezione pratica”.

L’obiettivo di Silvestro d’altronde sposa la politica dell’oratorio: formare i ragazzi al fine di inserirli nel mondo del lavoro.
Silvestro sostiene che da solo non potrebbe fare nulla: “Senza i miei uomini e donne sarei zero. Siamo una famiglia allargata, abbiamo delle priorità e i nostri collaboratori formano un gruppo molto affiatato. Insomma, tutti per uno, uno per tutti!”.
“Mi piace questa mensa delle relazioni – dichiara il vescovo della diocesi di Pozzuoli Monsignor don Gennaro Pascarella – anche perché non è solo lo specifico dei cristiani, ma è l’esigenza profonda di ogni persona di entrare in relazione. Noi stiamo bene quando le relazioni sono vere ed autentiche, stiamo male quando le relazioni si rompono. È bella l’idea di relazioni, nessuno escluso! Tutti – conclude il vescovo – dovrebbero partecipare. Certo, dobbiamo prima pensare a chi ha veramente bisogno, non solo di cibo, ma anche di accoglienza”.

 

Per il diacono Alberto Iannone si tratta di un’opera molto importante: “Stiamo cercando – spiega il direttore della Caritas della diocesi di Pozzuoli – di sviluppare quest’iniziativa anche in altre realtà parrocchiali perché è all’interno della parrocchia che si realizza questo gesto d’amore. In questo momento di grande difficoltà sociale ed economica, la mensa è uno strumento che avvicina molto a chi ha necessità, proprio per un’esigenza fondamentale cioè quella del nutrirsi, ma si tratta anche di un’occasione di relazione, d’altro canto Gesù ci ha insegnato che molte delle sue relazioni le concludeva a pranzo. Questo – continua il diacono Iannone –  rappresenta proprio la verità di relazione con le persone. Speriamo di continuare il progetto anche in altre parrocchie. Ci vogliono tempo e risorse, ma siamo fiduciosi”.

 

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