La letteratura scientifica, ultimamente, sta mostrando interesse per la violenza di genere e l’abuso psico-fisico, riferendosi a una forma di manipolazione psicologica definita GASLIGHTING.

 

Ma cos’è il Gaslighting?

Ne parliamo con il dottor Giovanni Spina, medico psicoterapeuta con studio a Soccavo e Poggioreale.

“Gaslighting: una parola bella e spaventosa. Una forma di violenza psicologica, un processo di manipolazione nei confronti di una vittima con l’obiettivo di farla dubitare di sé stessa, della sua percezione della realtà, dei suoi pensieri e della sua sanità mentale. Il termine è tratto dal titolo di un’opera teatrale del 1938 di Patrick Hamilton ripreso poi in un film, “Gaslight” (luci a gas), che vede protagonista Paula, cantante che ha sposato Gregory, pianista mediocre interessato alla sua ricchezza. E che per impadronirsene, cerca di portarla alla pazzia, manipolando piccoli elementi dell’ambiente, per esempio, affievolendo le luci delle lampade a gas. Paula nota i cambiamenti, ma il marito insiste nell’affermare che sia lei a ricordare male o inventarsi le cose. Questo porta la donna a dubitare delle sue sensazioni e diventa emotivamente instabile fino a perdere il senno.

 

Come funziona?

Pur non basandosi su atti di violenza fisica, è una forma di abuso, di violenza che lascia profonde ferite psicologiche. L’obiettivo dell’abusante (Gaslighter) è far sentire in difetto la vittima, basandosi su sottili manipolazioni verbali o gestuali (espressioni facciali, intonazioni, atteggiamento, ecc.) mettendo in dubbio ogni scelta, sentimento, emozione, valore della vittima. Per degradarne l’autostima, l’abusante può ignorarla completamente… riconsiderarla fortemente… ignorarla di nuovo. In questo modo, la vittima abbassa i propri standard relazionali ed emotivi, si sente “indegna”, non è più in grado di fidarsi dei suoi sentimenti e diventa sempre più dipendente dal manipolatore.

 

Chi è il Gaslighter?

Un manipolatore affettivo, che ha bisogno di aver ragione per mantenere controllo e potere. Non riesce ad esprimere le proprie emozioni e soffre di un forte senso di vulnerabilità. Suo obiettivo è ingannare la vittima, prendere il controllo su di lei. Non tollera critiche sul suo modo di vedere le cose, convincendo la vittima che non deve fidarsi di sé stessa, in quanto dotata di una percezione della realtà che non permette di prendere decisioni. Vuole che la vittima sia veramente d’accordo con lui, che le cose vadano esattamente come vuole lui! Il Gaslighter non urla, parla con toni calmi, è premuroso mentre mette in imbarazzo la vittima e la fa dubitare della propria sanità mentale.

 

Chi è la vittima di Gaslighting?

Una persona insicura, che investe emotivamente nel Gaslighter. Si sente apprezzata dai complimenti del suo abusatore. Successivamente, si concretizza una fase di distorsione della comunicazione e la vittima non è più in grado di comprendere e capire il suo abusatore. Diventa confusa, perde ogni certezza e l’autostima fino a ritenersi stupida, incapace, pazza e vede nel suo aggressore una “fonte di autorità” perché lo associa a una possibilità di crescita e miglioramento personale.

 

Come si individua un manipolatore?

Di solito il manipolatore:

-Nega i fatti: “Smettila, non l’ho mai detto!”, “Questo non è mai successo, sei confuso/a! È andata in maniera completamente diversa”;

-Invalida le emozioni: “Questa è solo la tua opinione”, “Non inventare le cose”, “Prendi tutto troppo sul personale”;

-Svaluta i successi: “È ridicolo esserne orgogliosi, non è niente di speciale”, “Non male, ma troppo banale”;

-Umilia: “Sei stupido/a, non capiresti”, “Non ha senso parlare con te, sei idiota”;

-Accusa: “Non mi ascolti mai”, “Ti piace solo quando tutto va per il verso giusto!”, “Tu sei confuso/a e poi la colpa è degli altri!”;

-Accenna alla deriva mentale: “Ultimamente sei davvero strano/a, continui a dimenticare e confondere tutto”, “Forse c’è qualcosa che non va nella tua testa, dovresti andare dal dottore”, “Stai farfugliando”.

 

Quali comportamenti usa il Gaslighter?

Dice bugie senza alcun tipo di vergogna, destabilizza e disturba. Nega di aver detto qualcosa, anche se ve ne sono le prove. Più lo fa, più la vittima dubita di sé stessa. Una bugia qui, una bugia lì, un commento tagliente ogni volta. Offre rinforzi positivi per manipolare. Oggi, si congratula di qualcosa, domani, dice che è inutile. Sa che la confusione indebolisce: suo obiettivo è distruggere l’equilibrio della vittima e farla dubitare continuamente.

 

Ci sono varie tipologie di Gaslighting?

Sì, dalle relazioni amorose, a quelle familiari e lavorative. Nelle relazioni amorose, uno dei due partner può minare la stabilità emotiva dell’altro, che finisce a trovarsi in un ciclo di violenza psicologica. Nel contesto familiare, il Gaslighting può riguardare la relazione genitore-figlio. In questo caso, la manipolazione è un effetto dell’iperprotettività dei genitori, che può avere come conseguenza la totale subordinazione dei figli, insinuando colpe e paure. Per esempio, il genitore sottovaluta le abilità o denigra gli interessi della prole sviluppando insicurezze e bassa autostima.

Nel contesto lavorativo, il Gaslighter può essere un collega o un superiore. L’obiettivo principale è destabilizzare le sicurezze della vittima, trascinarla in una condizione di totale dipendenza e sottomissione. Per esempio, il capo nega di aver ricevuto una proposta, un suggerimento o un’idea dal dipendente, che per questo potrebbe arrivare al punto di dubitare di sé stesso. Stress, incertezza e insoddisfazione sono, perciò, le principali conseguenze del Gaslighting.

 

Come uscirne?

Le conseguenze del Gaslighting possono essere deleterie e invalidanti. Chi si riconosce in questa dinamica? Un aiuto concreto può venire da un percorso psicoterapeutico in cui la vittima riesce a vedersi come autonoma, capace e possa dimostrare a sé stessa quanto valga. Il Gaslighter, infatti, perde ogni potere sulla vittima quando questa acquisisce consapevolezza della manipolazione subita. La terapia psicologica, svolta con un professionista qualificato, può essere lo strumento per affrontare i problemi che condizionano la vita di ogni giorno, può aiutare a guarire le ferite, andare avanti nella vita e riprendersela serenamente, imparando a identificare altri manipolatori, disarmarli e fermarli prima ancora che possano arrecare danno.

 

Contatti

Dott. Giovanni Spina – Medico Psicoterapeuta Sito Internet: www.giovannispinapsicoterapeuta.it

E-mail: spinagiovanni1949@gmail.com

Tel. 3334080483

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