Bimbi e ragazzi, protagonisti della “Festa di don Bosco 2023”

 

Ad ospitare la tre giorni, le parrocchie Santi apostoli Pietro e Paolo e San Lorenzo

di Francesca Attanasio

Quest’anno, l’oratorio san Domenico Savio di Soccavo ha festeggiato don Bosco con una tre giorni fatta di veglia, giochi ed unione. È bello sottolineare, soprattutto, quest’ultima parola, per il legame forte che si sta instaurando tra le due comunità parrocchiali guidate da don Enzo Cimarelli: quella di Soccavo nella chiesa santi Apostoli Pietro e Paolo, e quella di Pianura nella chiesa di san Lorenzo. Non a caso, tutti gli appuntamenti organizzati in onore di don Bosco sono stati realizzati dai ragazzi di entrambe le realtà.

Oltre ad “unione” è bello ricordare anche un’altra parola fondamentale ovvero “collaborazione”: concetto risuonato nella mente di tutti i giovani coinvolti nella preparazione dell’evento. “Nonostante di una festa rimanga impresso solo il risultato – spiega Lorenzo d’Angelo, 16 anni -, c’è da dire che la vera protagonista è la collaborazione che anima il tutto. La festa di san Giovanni Bosco, padre dei salesiani e protettore dei giovani – continua – è riuscita grazie all’intervento di svariate mani e menti. La collaborazione tra la chiesa di san Lorenzo e quella dei santi Apostoli Pietro e Paolo, è la prova della presenza di un ente, che desidera il bene dei giovani e si manifesta attraverso noi e il nostro intervento. Don Bosco e, di conseguenza, Dio stesso, vogliono noi giovani protagonisti, nel vero senso della parola. Mani e menti attive, capaci di realizzare qualsiasi cosa venga ritenuto buono nell’ambito della comunità”.

I festeggiamenti hanno preso il via con la veglia sabato 28 gennaio a Soccavo, per poi proseguire domenica 29 con la festa a Pianura, e concludersi a Soccavo il 31 gennaio, giorno di san Giovanni Bosco, con la santa messa e la benedizione degli animatori e degli educatori.

Per Francesco Varriale, 17 anni, specie la veglia è stata particolarmente sentita: “La preparazione – racconta – ha avuto inizio alcune settimane prima e ci ha coinvolti tutti in prima persona, con l’organizzazione dei vari momenti. Io ho recitato la parte di Don Bosco e questo mi ha trasmesso forti emozioni, perché mi sono ritrovato nei panni di un personaggio che ha dedicato la propria vita al benessere dei ragazzi meno fortunati e che, ancora oggi, con la sua opera riesce a coinvolgere tantissimi giovani come me. Interpretare la sua storia mi ha regalato forti sensazioni positive e di serenità”.

Anche per Fabio Marino, 19 anni, la veglia ha rappresentato un “momento” importante, sottolineando il rilievo che ha Don Bosco dopo oltre cento anni. “Grazie a questa veglia – chiarisce Fabio – abbiamo colpito nel cuore centinaia di ragazzi e bambini facendoli avvicinare ancor più a questa meravigliosa realtà. Tutto è filato liscio, perché a regnare è stata l’unione e il risultato è stata una bellissima festa. L’organizzazione di questi eventi – conclude – provoca emozioni uniche, ancor di più, quando sai che hai contributo a tutto ciò”.

I festeggiamenti in onore di don Bosco sono continuati il 29 gennaio con una mega festa, che ha coinvolto più di 200, tra bambini e ragazzi. Per l’occasione, il cortile della parrocchia di san Lorenzo a Pianura, ha ospitato 12 stand con giochi a tema, trucca bimbi, gonfiabili e un punto ristoro con popcorn e zucchero filato.

Stimolante, per Raffaella Carrella, 16 anni, il coinvolgimento nella festa: “In compagnia dei miei amici, mi sono divertita tantissimo nella realizzazione e nella preparazione della festa, durante la quale ho avuto modo di parlare con molti genitori ed è stato bello vedere le facce dei bambini ricevere i loro premi dopo la vittoria. Cosa, che mi ha fatto pensare alla me bambina, che sarebbe stata di sicuro contenta nel prendere parte a quei giochi semplici, organizzati da ragazzi dai 13 ai 16 anni, che hanno messo tanto impegno e pazienza per far trascorrere una bella mattinata ai più piccoli, insieme ad amici e famiglie”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, Francesco Marcone, 15 anni, che ha aggiunto: “Per me la festa di Don Bosco rappresenta un evento particolarmente importante, visto che il nostro oratorio è dedicato proprio a lui. Ogni anno ci prepariamo a questo giorno con impegno, organizzando i giochi da fare con i più piccini. Stavolta, siamo stati ospiti della chiesa di San Lorenzo a Pianura. È stata un’esperienza bella e coinvolgente – conclude – siamo riusciti a far divertire anche gli adulti e questo è considerevole, perché Don Bosco privilegiava i piccoli, ma non disdegnava i grandi. Sono tornato a casa stanco ma felice, soddisfatto per aver portato il mio piccolo contributo. Spero che, con l’aiuto del Signore, questa tradizione continui e si allarghi anche ad altre parrocchie”.

Anche per Cristian de Martino e Giuseppe Rajola, entrambi quindicenni, il coinvolgimento nella realizzazione della festa si può considerare un’esperienza formante: “Vedere tanti ragazzi mettere in piedi con entusiasmo questa giornata, ci ha trasmesso tanto serenità. Siamo riusciti a trascorrere del tempo insieme in maniera sana e genuina. Ci siamo impegnati affinché la festa andasse nel migliore dei modi. Non pensavamo fosse così “difficile”, ma quando diventi “causa” dei sorrisi di un bambino, vieni inevitabilmente coinvolto da questa piccola magia. Speriamo che in futuro possano esserci altre esperienze del genere, motivo di crescita personale. Parlare e socializzare coi bambini – concludono – t’insegna che nella vita non si smette mai di dare, né di ricevere. Anche se piccoli, spesso riescono ad insegnarti molte più cose di quanto possano fare gli adulti”.

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