“La maschera di marmo” di Jean-Christophe Grangé (Garzanti)

Siamo nella Germania, fine anni Trenta.  A Berlino vengono trovati i corpi senza vita delle mogli di due gerarchi nazisti. Delle indagini si occupa il brutale e spietato ispettore Franz Beewen. I primi indizi conducono nello studio di Simon Kraus, psicanalista specializzato nell’interpretazione dei sogni. Le vittime erano sue pazienti, entrambe tormentate dall’incubo di essere inseguite da un uomo con il volto coperto da una maschera di marmo. Una figura che per Kraus è la personificazione di paure e traumi, ma potrebbe essere più reale di quanto si immagini. C’è qualcuno, però, che ostacola Beewen e Kraus nel cammino verso la verità. I due stanno cercando risposte proprio là dove il partito nazista nasconde i suoi segreti più torbidi e inconfessabili. Ma non si fermeranno davanti a nulla. Al punto da mettere in dubbio i valori della patria.

“La setta” di Camilla Lackberg – Henrik Fexeus (Marsilio)

Un bambino sparisce da una scuola materna di Sodermalm, a Stoccolma, e l’agente Mina Dabiri indaga sul caso. Vincent Walder, il celebre mentalista, viene coinvolto nel lavoro di investigazione. Si tratta di un esperto di psicologia e comunicazione non verbale, che molti ritengono perfino capace di leggere nel pensiero. A lui non sfuggono alcune analogie con un caso di qualche anno prima, un dramma dal tragico epilogo. Per giunta tutto fa pensare che altri bambini siano in pericolo. I rapimenti che si succedono sembrano seguire uno schema rigorosamente logico nel quale si possono riconoscere aspetti quasi ritualistici. Dietro comportamenti tanto estremi si nasconde una setta? Chi ne manovra i fili? Qual è il suo obiettivo? Mentre Mina cerca di tenere a bada i ricordi e allontanare il passato e Vincent crede ancora di poter ignorare l’ombra che la sua anima nasconde, la fortezza inaccessibile che ognuno dei due ha eretto intorno a sé comincia a sgretolarsi.

 

“Quando tutto sembra immobile” di Roberto Emanuelli (Sperling & Kupfer)

Ambientato nella Roma di oggi. Nel quartiere di periferia in cui Daniele, il protagonista, è cresciuto. Dove tutti si conoscono e si aiutano e dove basta un attimo per prendere la strada sbagliata. Daniele, dopo tanti anni, ha deciso di tornare per cercare conforto in Margherita, l’unica donna che abbia mai amato. Ma lei è andata via e lui è distrutto. Daniele è fatto così. C’è un universo di emozioni nascosto in fondo al cuore, ma non c’è la capacità di esprimerlo. Ha imparato dalla vita, che è stata dura con lui, che per non soffrire i sentimenti vanno soffocati. È come se fosse paralizzato, mentre una guerra silenziosa lo agita nel profondo. Una guerra che non può vincere. Né contro se stesso, né contro Margherita, né contro il suo passato. Ciò che scoprirà alla fine del cammino è che la felicità è sempre stata a un passo da lui.

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