Abbiamo intervistato questa giovane calciatrice che sogna un futuro da professionista

di Tommy Totaro

 

Questo mese abbiamo incontrato Carla Martino, 15 anni appena, giovane promessa del calcio femminile partenopeo. Nata a Napoli il 20 maggio 2004, ricopre i ruoli di difensore centrale, centrocampista e terzino. Carla comincia a giocare ad appena 8 anni, nell’anno calcistico 2012/2013 con Carpisa. Poi si fa valere nelle stagioni 2014/2015 al Real Napoli, nel 2015/2016 all’Antares, nel 2016/2017 nel Dream Team nella categoria eccellenza, nel 2017/2018 nel Napoli femminile under 15, partecipando anche al campionato interregionale.

 

La giovane atleta ha partecipato a numerose competizioni: al torneo stadio Olimpico 2016, al Danone Cup under 12 Campania, al torneo Formia azzurre per un giorno, al Triangolare San Rocco giovanissime 2016. Con il Dream Team ha vinto un campionato, classificandosi per la serie C. Quest’anno Carla si è aggiudicata la coppa Campania. Attualmente è in prestito alla società Virtus per under 15 e gioca con la maglia numero 11. E’ stata convocata negli ultimi 3 anni dalla FIGC.

 

L’abbiamo intervistata, incuriositi dalla sua passione per lo sport.

 

Allora, Carla, come hai scoperto la tua passione per il mondo del calcio?

 

Diciamo che fin da quando ero in fasce, coltivavo la passione per il mondo del pallone che è aumentata quando un giorno, mio zio mi fece tirare i primi calci ad un pallone con mio fratello e dei suoi amici. All’epoca ero anche appassionata del Bayern Munchen, infatti conoscevo tutti i nomi dei giocatori (non solo del Bayern) e sapevo la formazione titolare. Mio padre si divertiva a pormi domande sui calciatori, anche davanti ai suoi amici, a familiari e a conoscenti. Ricordo che mi chiedeva di tutto, nome e ruolo del giocatore, numero di  maglia ed io proprio perché amo quel mondo, ero sempre preparata, avevo le risposte giuste. Mi piaceva essere informata su tutto quello che riguardava il calcio.

 

Hai giocato in diverse squadre. In quale di queste ti sei trovata meglio?

Ho militato in numerose squadre e devo dire che mi sono trovata bene con tutte. Quest’anno sono nel Dream Team Femminile, nonostante non abbia giocato tutte le partite dal 1 minuto al 90’ minuto, grazie al mio mister, sono cresciuta professionalmente. Per me è stato anche l’anno nel quale mi sono approcciata, per la prima volta, al campo a 11 e ho imparato i veri valori di questo sport, ho capito il significato di giocare in squadra, che per noi calciatrici è come una famiglia. Ma soprattutto ho imparato una lezione fondamentale: essere se stessi anche quando si gioca.

L’anno scorso sono stata il capitano dell’under 15 del Napoli Femminile, conducendo la mia ex squadra in un torneo interregionale. Dopo aver vinto il passaggio, abbiamo raggiunto come prima tappa Viggiano dove abbiamo affrontato il Catania, il Pink Bari e la Virtus Partenopea. Siamo approdate poi alla seconda tappa, Formello, dove siamo scese in campo contro l’A.S Roma, l’Atalanta e la Virtus Partenopea. Purtroppo, siamo uscite dal torneo nell’ultima gara. Nonostante tutto, siamo state felici di raggiungere questo obiettivo che per noi sembrava impossibile.

 

 

Tre sono i tuoi ruoli che ricopri in squadra: difensore centrale, centrocampista e terzino. Qual è il tuo preferito?

 

Si, io preferisco i ruoli di difensore centrale e di centrocampista, perché sono nata come difensore centrale ma pian piano, andando avanti nel tempo, gli allenatori hanno provato a spostarmi a centrocampo. Riuscivo a giocare bene, anche perché gestivo palla e a ne controllavo il possesso. Quest’anno, giocando in un torneo interregionale in prestito alla Vapa Virtus, ho giocato tutte le partite da centrocampista, soltanto nell’ultimo match, il mister mi ha spostato nella posizione di difensore centrale.

 

Qual è il tuo sogno nel cassetto, a proposito della carriera calcistica?

 

Il mio sogno nel cassetto è diventare una giocatrice della Nazionale Italiana Femminile. Mi ispiro molto a Cecilia Salvai come difensore centrale, a Sofie Junge Pedersen come centrocampista e a Lisa Boattin come terzino.

 

Pensi che il calcio potrebbe diventare per te una professione?

 

Secondo me, se ognuno di noi rincorresse i propri sogni e li fortificasse giorno dopo giorno, quella passione potrebbe trasformarsi anche in lavoro. Se in futuro questo accadrà, coglierò l’occasione. E mi auguro accada il prima possibile.

 

 

 

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